martedì 26 agosto 2014

Sesso, punto G non esiste: studio definisce nuova mappa intima CUV

Il famigerato punto G non esiste. Lo hanno stabilito alcuni studiosi italiani dell'università dell'Aquila e di Tor Vergata in una corposa rassegna svolta con colleghi francesi e messicani, pubblicata sulla rivista Nature Urology. La ricerca della leggendaria, regione vaginale altamente
erogena, punto Gräfenberg (G-spot), ha prodotto dati importanti, migliorando sostanzialmente la comprensione della complessa anatomia e fisiologia delle risposte sessuali nelle donne. Le moderne tecniche di imaging hanno permesso la visualizzazione delle interazioni dinamiche dei genitali femminili durante la stimolazione sessuale o auto-coito. Anche se non è stata identificata alcuna singola struttura coerente con un G-punto distinto, la vagina non è un organo passivo, ma una struttura altamente dinamica, con un ruolo attivo nell'eccitazione sessuale e il rapporto sessuale. I rapporti anatomici e le interazioni dinamiche tra il clitoride, uretra e la parete vaginale anteriore hanno portato al concetto di un complesso clitourethrovaginal (CUV), la definizione di una variabile, la zona morfofunzionale poliedrica che, se correttamente stimolata durante la penetrazione, potrebbe indurre reazioni orgasmiche. La conoscenza dell'anatomia e fisiologia del complesso CUV potrebbe aiutare a evitare danni ai suoi neurali, muscolari e componenti vascolari durante le procedure chirurgiche urologiche e ginecologiche.

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