lunedì 29 agosto 2011

Stoner trionfa a Indianapolis, disastro Ducati: Rossi 10°

L'australiano Casey Stoner, in sella ad una Honda, ha vinto la gara della classe MotoGp del gran premio di Indianapolis. Al secondo posto si e' classificato lo spagnolo Dani Pedrosa, anche lui su Honda, al terzo l'americano della Yamaha Ben Spies. Solo decimo Valentino Rossi, primo dei piloti Ducati. Tra gli altri italiani, Andrea Dovizioso (Honda) ha chiuso al quinto posto e dodicesimo Marco Simoncelli, anche lui su Honda. Casey Stoner ha dominato incontrastato il GP di Indianapolis e non nasconde la sua grande soddisfazione per una vittoria che lo proietta a un passo dal titolo iridato. «Ho 44 punti di vantaggio e ho una moto molto competitiva e anche quando non vado bene non sono lontano dai primi, sono estremamente contento di come sono andate le cose qui a Indy», ha spiegato l'australiano. Il pilota con il 27 sulla carena si era fatto beffare in partenza dal compagno di squadra Dani Pedrosa e dal campione del mondo Jorge Lorenzo con la Yamaha, che ha chiuso al quarto posto. Dopo soli tre giri, l'australiano ha cambiato ritmo andando ad abbassare più volte il record della pista, lasciandosi alle spalle Pedrosa e Lorenzo. Con il deterioramento degli pneumatici, poco dopo la metà della gara, le carte andavano mischiandosi, grazie anche ai molti errori di guida. Tra questi, il più importante, quello di Valentino Rossi (Ducati), che è andato lungo ed è dovuto rientrare ultimo in gara, chiudendo al 10° posto.

Fonti: Corriere dello Sport | ANSA

giovedì 11 agosto 2011

L'Italia convince, i campioni del mondo sconfitti per 2 a 1

Il duello del San Nicola (finito 2 a 1 per gli azzurri) è un altro piccolo, ma importante, passo avanti della nuova Nazionale verso gli obiettivi messi in agenda dal ct Cesare Prandelli. L'Italia ha affrontato i campioni del mondo senza alcun tipo di tremore, anzi. Ha costruito un primo tempo da ricordare e che avrebbe meritato di chiudere in vantaggio se non fosse intervenuto un fischio da rigore piuttosto generoso del direttore di gara. La Spagna non ha voluto (o potuto) mettere in vetrina tutti i suoi gioielli e dovrà, in futuro, riflettere sulla mancanza di ricambi in una difesa apparsa un tallone d'Achille pericoloso. Il San Nicola è un'astronave che decolla per il suo Antonio quando Cassano esce di scena dopo quasi un'ora di rara intensità, macchiata soltanto da una scarsa vena sotto porta. Adesso in campo c'è Balotelli, ma anche più Spagna: Buffon deve sporcarsi i guanti, le Furie Rosse fanno quello che aveva fatto l'Italia soprattutto nella prima mezz'ora di gioco. Poi l'assalto che porta Aquilani a trovarsi nel posto giusto: tiro, piccola deviazione di Martinez, rete. Non li battevamo da Usa ‘94, il modello Spagna è meno lontano.

Articolo completo: La Stampa
Foto dal Web
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